Necessità di individuare i confini del divieto di pubblicità per i giochi e le scommesse previsto dal c.d. Decreto Dignità (Decreto Legge n. 87/2018).
Il c.d. Decreto Dignità (Decreto Legge n. 87/2018) all’art. 9 sancisce il divieto di pubblicità diretta e indiretta per i giochi e le scommesse. Specificamente, esso prevede che “è vietata qualsiasi forma di pubblicità, anche indiretta, relativa a giochi o scommesse con vincite di denaro nonchè al gioco d’azzardo, comunque effettuata e su qualunque mezzo”.
Tuttavia, una corretta applicazione di tale norma presuppone e necessita che essa sia inquadrata all’interno della cornice normativa europea vigente in materia di giochi d’azzardo e scommesse, ossia la Raccomandazione UE n. 478/2014 e la Direttiva UE n. 1808/2018.
Tale normativa detta principi fondamentali in materia che sembrano contrastare con il divieto tout court di pubblicità di cui al Decreto Dignità. Essa, infatti, mira a contemperare l’esigenza di tutelare il consumatore e l’esigenza di tutelare la prestazione di servizi all’interno dell’Unione Europea.
Tale contemperamento avviene prevedendo che il divieto di pubblicità introdotto dalle legislazioni nazionali debba essere connotato dai requisiti di necessità, adeguatezza e proporzionalità (Considerando n. 10 Direttiva UE n. 1808/2018: “Le misure adottate da uno Stato membro per attuare il proprio regime nazionale in materia di tutela dei consumatori, anche per quanto concerne la pubblicità del gioco d’azzardo, dovrebbero essere giustificate, proporzionate all’obiettivo perseguito e necessarie ai sensi della giurisprudenza della Corte.”). Inoltre, nei confronti dei minori la normativa europea non esclude la possibilità di effettuare la pubblicità dei giochi e delle scommesse promuovendo un gioco d’azzardo responsabile anche nelle comunicazioni commerciali (Considerando n. 30 Direttiva UE n. 1808/2018: “È importante tutelare efficacemente i minori dall’esposizione a comunicazioni commerciali audiovisive connesse alla promozione del gioco d’azzardo. In tale contesto, a livello dell’Unione e nazionale esistono vari regimi di autoregolamentazione o di coregolamentazione intesi a promuovere il gioco d’azzardo responsabile, anche nelle comunicazioni commerciali audiovisive.”)
In tale quadro normativo si pongono, pertanto, le audizioni tenute dall’AGCOM finalizzate alla emanazione delle linee guida sul divieto di pubblicità dei giochi e delle scommesse che tracceranno il confine tra il diritto dell’informazione e la pubblicità. Tali linee guida, ha dichiarato alcuni giorni fa il Presidente Angelo Marcello Cardani, dovrebbero essere pronte tra l’inizio e la metà di marzo (ANSA).
Sono, comunque, fatti salvi i contratti di pubblicità in corso di esecuzione alla data di entrata in vigore del Decreto Dignità per i quali resta vigente, fino alla loro scadenza e comunque per non oltre un anno dalla data di entrata in vigore del Decreto Dignità, la normativa anteriormente applicata alla medesima data di entrata in vigore (Art. 9, comma 5°, Decreto Dignità).